AIPAI PHOTO CONTEST 2023 Proclamazione vincitori

AIPAI PHOTO CONTEST 2023
Proclamazione vincitori

Roma 17 novembre 2023. Oggi al RoMe Museum Exhibition sono stati proclamati i
vincitori dell’AIPAI PHOTO CONTEST 2023, il concorso fotografico organizzato
dall’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale in
collaborazione con: Associazione Archivio storico Olivetti (Ivrea), DICEA –
Università Sapienza di Roma, Do.co.mo.mo Italia, Fondazione AEM (Milano),
Fondazione ISEC (Sesto San Giovanni), Fondazione Maire (Roma), Fondazione
musil (Brescia), RoMe Museum Exhibition, Rete Fotografia e TICCIH Italia,
Comitato Internazionale per la Conservazione del Patrimonio Industriale.
Il primo premio è stato assegnato al progetto fotografico “Soft Machine” di Nicola
Bertellotti, la ricerca dell’equilibrio per un fotografo– si legge nella motivazione della giuria–
così come per un architetto, è una delle virtù più ricercate per la progettazione dell’immagine.
Evadendo dalla poetica “ruinista” contemporanea, Bertellotti utilizza con padronanza tecnica e
inventiva la serialità tipica di molte architetture industriali in abbandono come pretesto per la
creazione di un nuovo immaginario post-industriale che sembra trovare le proprie origini e
giustificazioni da epoche arcaiche, in un tempo diventato ormai circolare e infinito, non senza un
lieve velo d’inquietudine tipico del passo in bilico sulla soglia del precipizio.
La giovane Claudia Mencarelli, autrice del progetto “Lo scrigno” dedicato alla
distilleria Ex Alc.Este di Ferrara, ha ricevuto il Premio Mecenati di Giovani Talenti
Under 35, sostenuto quest’anno dalla Fondazione Maire. L’opera è un racconto preciso–
dichiara la giuria– di questa giovane fotografa che ci offre uno sguardo da artista
sulle architetture industriali e ci restituisce una visione profonda sulla possibile tutela di questo
patrimonio dove nei dettagli la natura affiora. E tutto è avvolto dal colore tenue e caldo in
questo “scrigno” visivo della memoria e dell’inosservato. L’attenzione precisa, chiara e poetica
delle fotografie di questi spazi di una ex distilleria di Ferrara, testimoni di un’epoca passata,
conferiscono un forte valore alla narrazione all’intero progetto fotografico.
Una Menzione Speciale è stata riconosciuta a “(Re)FineArt” di Carlo D’Orta, un
progetto attraverso cui il fotografo ci propone la visione di strutture metalliche, tralicci e forme
geometriche che paiono condurci in un mondo distopico in cui la presenza dell’uomo è data dalla
sola memoria delle architetture. I luoghi dell’industria e della fabbrica sono ritratti come nuovi
paesaggi in cui poter tessere storie che fondano le proprie basi in una recente Storia operosa
quasi dimenticata, e guardano a un futuro ancora da costruire. Del lavoro dell’autore si è
apprezzata la ricerca metafisica definita dai particolari, dai tagli dei primi piani e l’attenzione a
proporre un’immagine fortemente estetica.
Meritevole di una speciale menzione anche l’opera “Il futuro non fa breccia in
questo muro. Cinta, cancelli, ruderi, visioni” di Luigi d’Aponte, dedicato all’ex
ILVA-Italsider Bagnoli. L’autore propone una lettura originale del lascito dell’industria, nascosto
da alte mura che lasciano intuire la realtà di uno spazio sospeso e non risolto tra ciò che non è
più e un presente che non riesce a farsi futuro.
È stato insignito da menzione il progetto “L’ex Tabacchificio Salvati: un
monumento al lavoro” di Eboli a firma di Andrea Martino. Il cuore del patrimonio
archeologico industriale è la macchina – si legge nella motivazione della giuria –. Solo in alcuni
casi, quando la produzione termina e la macchina viene rimossa, l’edificio continua a raccontare
la dimensione maestosa di una potente storia interrotta. È il caso degli zuccherifici del Sele nella
proposta da Andrea Martino. L’autore trasfigura la rovina industriale in una “struttura venerabile”
fatta di pronunciati verticalismi e poderose membrature murarie. Una dimensione neo-romantica
che riflette alcuni indirizzi attuali dell’archeologia industriale e che attribuisce, nobilitandola, i fasti
dell’archeologia classica all’edilizia funzionale del patrimonio industriale.
Nicola Cavallera ha ricevuto la menzione il progetto Canal de Castilla, attraverso
le sue foto l’autore ha saputo cogliere con solenne nettezza la vita industriale del Canal de
Castilla, facendo emergere un paesaggio unico per ricchezza di testimonianze da un passato
piuttosto comune. La forza idraulica è stata infatti motore di parte significativa dell’industria
ottocentesca, senza dimenticare gli innumerevoli usi anche contemporanei dell’oro bianco nelle
più diverse filiere produttive, dal tessile al nucleare. L’autore documenta con epica tranquilla, in
un angolo di Spagna, un piccolo capitolo di storia della tecnica e umana, facendo dialogare la
monumentalità di un grande volume industriale con una base liquida e immobile, o conducendoci
a contemplare il permanere di canali e macchine idrauliche in un orizzonte di forma classica per
armonie, proporzioni e atmosfere.
Tra le proposte pervenute sono stati, inoltre, selezionati i lavori di Chiara Cevales,
Roberto Ciocchetti, Paolo Felletti Spadazzi, Fabrizio Fiscaletti, Milvia
Morocutti, Giovanni Peressotti, Francesca Pompei, Alvise Raimondo, Roberta
Vassallo, Claudio Zanirato.
I PREMI
Al primo classificato viene riconosciuta una somma in denaro di euro 1000, gli scatti
vincitori, quello menzionati e selezionati esposti al RoMe Museum Exhibition,
verranno successivamente presentati in una mostra itinerante.
La novità di questa seconda edizione che AIPAI ha voluto riservare a fotografi under 35
è il Premio Mecenati di Giovani Talenti sostenuto per quest’anno dalla Fondazione
Maire, con cui si prevede la sottoscrizione di un contrato d’opera per la realizzazione di
un fotografico dedicato all’archivio storico MAIRE.
Il contest, ideato per sensibilizzare e promuovere la cultura dell’industria, la memoria del
lavoro, il patrimonio architettonico,tecnologico e paesaggistico dell’archeologia industriale,
i è rivolto a fotografi professionisti, e non, associati in raggruppamenti temporanei o
permanenti, senza limiti di età e nazionalità; ad associazioni, che hanno raccontato,
documentato,rappresentato il patrimonio industriale attraverso un progetto fotografico.
Gli autori sono stati invitati a riflettere su una delle undici macro aree tematiche: macchine
e cicli produttivi storici del patrimonio industriale, città e territori dell’industria, paesaggi
della produzione, infrastrutture e patrimonio urbano, la costruzione per l’industria:
innovazione tecnologica e sperimentazione di materiali, tecniche e procedimenti, memoria
dell’industria e del lavoro, storia e cultura del lavoro, conservazione restauro e recupero,
riuso e pratiche di rigenerazione, immagini e comunicazione dell’industria, turismo
industriale: esperienze di fruizione e mobilità.
L’accurata selezione dei progetti è stata operata dalla giuria composta da: Edoardo Currà,
Presidente di AIPAI, Emma Tagliacollo, Segretario Docomomo Italia, Fabrizio Trisoglio,
Responsabile scientifico Fondazione AEM, Presidente Rete Fotografia e Presidente di
giuria, Francesca Rinaldo, Heritage Coordinator Fondazione Maire, Giorgio Bigatti,
Direttore Fondazione ISEC, Giampietro Agostini, fotografo, Palmina Trabocchi, delegato
AIPAI PHOTO CONTEST.
Contatti
comunicazione@patrimonioindustriale.it
www.aipaipatrimonioindustriale.com/edizione-2023

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