Il mercato delle pellicce e dei capi in pelle spesso assume sfaccettature fatte di crudeltà e maltrattamenti che vengono sottovalutati o addirittura ignorati da chi indossa capi per apparire. Avere conoscenza e cognizione di quanto avviene ad esempio negli allevamenti di animali da pelliccia può scuotere le coscienze ed offrire magari un’opportunità di vita ad animali senzienti.
In alcuni casi, solo perché allevati in stati esteri o denominati in altro modo, trattarsi di animali che in Italia sono considerati d’affezione.
E’ questo il caso del Murmasky, del Kou Pi, del Sobaki, del Permenn Wolf, ecc., che possiamo trovare sull’etichetta del nostro “bel cappotto” dal collo in pelliccia, che altro non è che un cane. Oppure le diciture Mountain Cat, Lipi, Goyangi, Genette, ecc. che indicano che la pelle è di gatto.
Capi ecologici, ecopelle ed ecopelliccia, nello shooting fotografico di Alessia Montanaro, modella lombarda che ha posato nei giorni scorsi con l’obiettivo di sensibilizzare e dimostrare che si può essere eleganti ed affascinanti indossando solo capi sintetici nell’ottica della tutela dei diritti degli animali.
del 16 dicembre 2018
Foto di Tiziano Gorini