Intervista alla scrittrice Dott.ssa Domenica Pace

Per gentile concessione della dott.ssa Domenica Pace, su “Associazione Italiana Fotografi” pubblichiamo l’intervista che oggi ci concede in qualità di scrittrice. Il suo personaggio è doveroso conoscerlo fino in fondo.

<<Qualche volta, alla presentazione di un mio libro, temevo che si facesse avanti un emerita sconosciuta e mi dicesse ,ma che diamine scrivi?>>,confessa Domenica Pace, conosciuta nel mondo dell’editoria come Nica, il suo diminutivo desiderato tanto da sua mamma. E’ stato sempre il suo peggior incubo che nasce dalle posizioni coraggiose assunte e pubblicate in tutta Italia. – “Non mi piacciono le false verità” in cui si dice tanto ma non si fa nulla per i migranti e per gli stati di povertà degli italiani, per le Guerre e in modo particolare per l’Africa dove ci sono situazioni di respingimento e di antica opulenza. Ovviamente, nel mio libro “Le Opere di Beneficenza e le Comunità “vincitore di due concorsi letterari e tradotto in inglese suscita ancora polemiche poiché è raccontato da un punto di vista improbabile e troppo schietto.

-Hai scritto anche dei racconti, cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole?

Vorrei che i lettori del racconto “Un viaggio per Roma” edito da InfilaIndiana edizioni di Caltanissetta, ricordassero la semplicità della mia generazione e di quanto sia stato importante per noi tutti essere, piuttosto che apparire. Avevamo dei valori, delle forti amicizie, dei grandi amori e siamo riusciti a goderne.

-Perché si deve leggere il tuo libro?

Credo che possa ritenersi una lettura leggera e scorrevole, a tratti profonda che riesce a mescolare bene tanti sentimenti e dolori al contempo.

-Qual è il romanzo che hai letto e che ti ha più colpito emotivamente in quest’ultimo anno?

Mi ha colpito “Amori indimenticabili” di Milly Johnson. Sono tre grandi romanzi racchiusi in un intero romanzo ed è in cima alle classifiche inglesi.

-C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al tuo racconto, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?

Dopo la pubblicazione ho letto il racconto per ben 2 volte. La prima l’ho fatto in qualità di autrice e forse avrei voluto sviluppare maggiormente il profilo psicologico della mamma di Matilde ,sviscerare meglio le sue paure, le sue ansie di perdere definitivamente sua figlia Matilde che aveva deciso di trasferirsi a Roma. La seconda lettura l’ho affrontata da lettrice, facendo finta di leggere un libro scritto da qualcun altro e mi è piaciuto. E’ una storia romantica con grande passione ed è molto leggero e fresco da leggere.

– Una domanda che può apparire banale ma non lo è. .Perchè scrivi?

Scrivo perché non riesco a contenere la mia fantasia e perché quando ho una visione alla mente ho urgenza di metterla sulla carta altrimenti ho paura che se ne vada, e una volta andata io non riesca più ad agguantarla.

-Come mai hai uno stile di scrittura diverso dagli altri autori italiani?

Ti dico in sintesi che ho imparato dagli americani. A tredici anni leggevo Faulkner, Sthephen King, Jack London.

Ti ringraziamo ancora per l’intervista Domenica. Alla prossima

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