Sabato 14 novembre 2015
Presso il circolo Volta a Milano ,tempio della cultura milanese è stato presentato il libro ” La carezza dell’Anima” editore Otmaro Maestrini, erano presenti la Baronessa Maria Lucia Soares, autrice della splendida copertina, Lucia Ferrante critica d’arte i fotografi Esther Battista , Francesco D’este che rappresentavano l’Associazione italiana Fotografi, Maurizio Galbiati fotografo,Pasquale Sorabella di WBE Channel.
Rosalba Ranieri, poetessa realisticamente spontanea, la sua poesia è piena di riflessioni e di illuminazione per fatti e sensazioni vissute, segue un naturale e progressivo alternarsi di stati d’animo coinvolgendo il lettore e regalando la sua grande sensibilità , ma anche la cruda realtà della vita.
A questo punto ci domandiamo cos’è la poesia? E’ quella che è solo patrimonio della storia della letteratura o è quella più vera che nasce spontanea dalla penna dell’Autrice? La prima è quella che noi come riserva aurea, conserviamo negli scaffali delle biblioteche, la seconda è il dialogo diretto solo con lo specchio della propria vita.
Questa per noi è la più genuina, come arte lirica, perché raggiunge direttamente l’animo di chi la percepisce in unisono col suo Vate.
Queste sensazioni ce le ha trasmesse la Ranieri con la sua arte poetica istintiva e vera, a volte anche cruda, ma sempre di grande sensibilità e di piacevolissima lettura.
La sua spiccata cultura umanistica riesce ad esprimere la sua poliedrica sensibilità artistica nel suo essere poetessa e pittrice in un unico contesto stilistico. Anche se usa la “ruota liberaâ€, i suoi versi puliti, limati, sono, specchio dell’anima ricchi di valori dello spirito.
Le composizione di questa silloge non sono giaculatorie, ne colloqui nell’estasi, ma contengono, umilmente e sinceramente espressi aneliti di vita spirituale.
La psicanalisi si è impadronita della sutura che unisce il soma e la psiche, misteriosamente al punto che la poesia vi gioca un ruolo importante. La poesia è divenuta così quasi un prodotto farmaceutico da banco.
L’Autrice di questa silloge, si esprime quasi accennando i problemi del tempo che fugge quasi senza che l’uomo se ne accorga, avverte questo destino, e lo accetta, come lo accettiamo noi ringraziando l’Autrice.
Otmaro Maestrini